I laboratori di co-design, che si sono tenuti nel corso dei primi due anni di lavoro, hanno permesso alla comunità locale di rafforzare la propria capacità di collaborare e a partire dall’analisi e dall’individuazione dei problemi e dei bisogni, hanno contribuito, non solo a potenziare questa loro propensione ma anche a sperimentare nuove soluzioni alle criticità individuate mettendo in campo le proprie competenze.
Una soluzione immaginata, e che nel corso di questo terzo anno ha iniziato a prendere forma, è quella del cosiddetto Collaboratorio. Secondo la letteratura per Collaboratorio si intende un urban living lab, ossia un luogo, non necessariamente fisso, in cui la comunità urbana si incontra, si confronta, crea nuove sinergie, condivide conoscenze ed esperienze, sperimenta la collaborazione multidisciplinare e multistakeholder, fino a produrre e generare soluzioni condivise a problemi comuni, servizi alla persona, nuove forme di economia di natura collaborativa, sociale, creativa, circolare. Rappresenta, dunque, uno strumento strategico per la costituzione di un distretto collaborativo e per fornire dei servizi che il pubblico negli ultimi anni ha spesso difficoltà ad offrire.
Un esempio, già attivo in Italia, è il Collaboratorio di Reggio Emilia, ossia un laboratorio aperto dove sperimentare progetti di economia collaborativa e di innovazione sociale, dove studiare e prototipare soluzioni innovative a bisogni sociali. Il Laboratorio aperto, dunque, è stato pensato come luogo dove cittadini, associazioni, imprese, enti di ricerca, possono incontrarsi e collaborare per generare nuove forme di sviluppo economico locale e di valore condiviso.
Nel Co-District, il Collaboratorio è stato pensato come uno spazio di incubazione di imprese di comunità per le cosiddette co-economie, ossia economie di natura circolare, culturale, sociale e solidale, con l’obbiettivo di offrire opportunità lavorative in un’area caratterizzata da un forte tasso di disoccupazione giovanile. Inoltre, queste imprese incubate al suo interno provvederebbero a produrre servizi di quartiere al fine di promuovere un nuovo modello di welfare di comunità.
Nel corso di questo terzo anno di lavoro, durante il quale il Collaboratorio ha iniziato a prendere forma, sono stati organizzati numerosi laboratori aperti di co-progettazione in luoghi chiave per la loro forte valenza sociale e culturale del Co-District.
Questi laboratori hanno permesso ai partecipanti di acquisire nuove competenze e strumenti, oltre a rafforzare il capitale sociale già presente e a fare emergere ancor di più i cosiddetti imprenditori civici, ossia individui in grado di trasformare il tradizionale attivismo civico in energia per creare nuove economie sostenibili e sociali.
z2cnmd
e6g2zj
Ariel Trejo
qkjptd
chiquetta camarco
naftula thooft
thoa chaparro sanchez
bula clepper
28hh8r
Krynn Moreno reyes
Davelyn Oronel
Giannamarie Breyer
Hovsep Juelich
xhjvfn
Kauai Pequenera
Parnika Mikeska
Asenat Harriel
Azilynn Obrutschka
Evanni Raoul
Zitlalli Schickentanz
Pieterjan Culla
Charlottemarie Martiniz