Agricoltura urbana: gli orti di comunità e i giardini condivisi

Agricoltura urbana: gli orti di comunità e i giardini condivisi

Da diversi anni a questa parte LabGov -LABoratorio per la GOVernance della città come un bene comune dedica grande attenzione al tema dell’agricoltura urbana.

Credits to: https://comune-info.net/2015/04/gli-angeli-non-abitano-piu-la-periferia/

Le esperienze di agricoltura urbana, e in particolare gli orti urbani e i giardini condivisi, sono centrali nella gestione della città come un bene comune e nell’attività di ricerca engaged portata avanti da LabGov, consistente nello studio e nello sviluppo di metodi, politiche e progetti mirati alla gestione condivisa e collaborativa degli spazi e delle risorse urbane. Gli orti urbani, infatti, specialmente nella realtà romana, sono nati e nascono nella grande maggioranza dei casi in spazi verdi abbandonati o non curati in modo adeguato. Nascono grazie all’iniziativa di cittadini singoli o di gruppi di cittadini, che si riuniscono attorno ai suddetti spazi verdi, per hobby, per ragioni ecologiste, con l’intento di far tornare a vivere (e far vivere) un luogo e/o semplicemente di stare in comunità. Spazi di questo genere contribuiscono poi a rendere più gradevole e vivibile l’ area circostante, accrescendo così la qualità della vita e l’armonia sociale nel quartiere, sono per questo fondamentali nella fase di urban planning.

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 5 maggio 2018,orto della collaborazione civica, biblioteca Rugantino Come accennato in precedenza, LabGov, sin dalla sua fondazione, ha posto particolare attenzione a questo tema. Nel 2014 gli studenti della clinica urbana EDU@LabGov (i LabGovers), tenuta da LabGov presso l’Università LUISS Guido Carli, hanno apportato un contributo decisivo alla creazione del primo community garden universitario italiano, l’#ortoLUISS. Da quel momento i LabGovers co-gestiscono questo innovativo spazio universitario e ne fanno una palestra di collaborazione e sperimentazione. Molti sono infatti i progetti che sono nati nell’orto e che più di una volta sono stati diffusi e replicati nei quartieri della città di Roma. Ad oggi infatti sono quattro gli orti urbani satellite dell’#ortoLUISS sparsi nella città e nelle sue periferie. I LabGovers dell’A.A. 2015/16 contribuirono a creare, in collaborazione con due associazioni del V Municipio, 100 e a capo APS e Comunità per il Parco Pubblico di Centocelle ODV, con l’associazione Zappata Romana e con ENEA – Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, tre orti urbani in vascone, installati presso un giardino adottato dalla prima delle due associazioni e aperti alla frequentazione e partecipazione degli abitanti della città. I LabGovers dell’A.A. 2016/17 crearono in collaborazione con la Comunità per il Parco Pubblico di Centocelle ODV e ENEA una serie di orti urbani in cassetta, donati in una giornata di festa e di retake due famiglie ROM della zona e installate in una parte privata del Parco di Centocelle. I LabGovers dell’A.A. 2017/18 hanno contribuito a creare, insieme agli studenti del corso di laurea magistrale in Architettura del paesaggio, presieduto dalla professoressa Alessandra Battisti, e alla agronoma e botanica, professoressa Barbara Invernizzi, alla Comunità per il Parco Pubblico di Centocelle ODV e ad ENEA, una serie di orti urbani verticali e in cassetta, che sono stati installati nel giardino della Biblioteca comunale Rugantino, a Torre Spaccata, e nel giardino adiacente ad essa, preso in adozione e curato dalla Comunità. Nel corso di questo ultimo anno di lavoro i LabGovers hanno contribuito a creare, in collaborazione con altri studenti della LUISS un orto urbano presso la scuola elementare Boccioni, a Parioli.

 7 maggio 2016, orto dell’Isola Felice 

7 maggio 2017, Parco Archeologico di Centocelle

Questi quattro orti urbani, come tutti gli orti della città, hanno molteplici funzioni. Ad oggi infatti queste realtà, oltre ad avere una funzione ricreativa per i community gardeners che li curano e a contribuire alla rigenerazione del verde urbano, costituiscono un importante punto di aggregazione sociale facilitando così la costituzione e/o il rafforzamento in termini di coesione di comunità locali, le quali si ritrovano a collaborare nella governance di veri e propri beni comuni urbani. Inoltre, gli orti urbani rappresentano sempre più un luogo di integrazione e apprendimento per tutti coloro che li frequentano. Infatti, ad oggi sono molti gli esempi di inclusione sociale che gravitano intorno alla realtà degli orti urbani, per citarne alcuni, nell’orto universitario della Luiss è coinvolta ormai da anni un’associazione, di ragazzi autistici (Giardinieri Ribelli), i quali hanno l’opportunità di apprendere i rudimenti dell’agricoltura venendo così inclusi in questo ambiente. Un altro esempio di integrazione favorita dagli orti urbani è quella degli stranieri, ne è dimostrazione il progetto “Orti urbani intergenerazionale e solidali”, che permette a giovani immigrati di poter entrare in contatto con la realtà urbana locale e di apprendere le conoscenze necessarie alla pratica dell’agricoltura.

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Inoltre a partire da maggio di quest’anno LabGov è diventato parte integrante di RU:RBAN, un network europeo finanziato dal progetto comunitario URBACT III, in qualità di facilitatore fra i vari stakeholder coinvolti nel progetto. Il network prevede la creazione di un Piano d’ azione locale, con la partecipazione di Roma Capitale e stakeholder locali, volto alla realizzazione di una politica pubblica indirizzata all’inclusione sociale e ad attività di rigenerazione urbana con particolare attenzione per ciò che riguarda l’agricoltura in città.