Giornate Europee del Patrimonio 2020

Giornate Europee del Patrimonio 2020

Visita guidata nell’Agro Romano alle origini del Casale, del Pratone di Torre Spaccata e della Torre di San Giovanni per i partecipanti all’iniziativa European Heritage Days.

Nell’ambito delle Giornate Europee del Patrimonio 2020 e delle attività del progetto europeo OpenHeritage, Co-Roma e la comunità del co-distretto “Alessandrino-Centocelle-Torre Spaccata” (ACT) Roma Sud-Est per il tramite di CooperACTiva e della Comunità per il Parco Pubblico di Centocelle (CPPC) si sono svolte le passeggiate patrimoniali che hanno accompagnato i partecipanti lungo un itinerario alla scoperta delle ricchezze culturali del distretto.

Il percorso è partito dal Parco Rugantino, per poi dirigersi verso il Casale di Torre Spaccata, antico casale abbandonato edificato in un’area ricca di resti archeologici romani, disseminati all’interno dello stesso Pratone di Torre Spaccata, purtroppo non (ancora) visibili ai visitatori. Infatti, nonostante i numerosi progetti di scavo e ricerca intrapresi nel quadrante Roma Sud-Est – che corrisponde per lo più al territorio del distretto ACT – nessuno di questi ha consentito di valorizzare e rendere fruibili al pubblico i resti archeologici rinvenuti, che mostrano antichi insediamenti di epoca romana e in particolare l’esistenza di villae patrizie che si estendono lungo gran parte del percorso delle passeggiate.

Meeting point dei partecipanti nei pressi del Parco Rugantino
Partecipanti in sosta al Pratone di Torre Spaccata

Durante la sosta al Pratone di Torre Spaccata, insieme alla guida, i partecipanti si sono avventurati all’interno del sentiero tracciato dagli abitanti del distretto, costruendo un percorso all’interno dell’area verde, che si immagina possa diventare un’area ciclo-pedonale e adibita a parco pubblico, all’incrocio delle aree del distretto. Tuttavia, questa destinazione al momento resta ancora solo potenziale.

I partecipanti nel Pratone di Torre Spaccata
Il percorso tracciato all’interno del Pratone

Lungo la linea del percorso, l’ultima tappa ha condotto i partecipanti alla scoperta della storia della Torre di San Giovanni e alle sue origini medievali.

La sosta alla Torre di San Giovanni

Costruita alla fine del XIII secolo (1200-1300), come altri casali-torri dell’agro romano, era posta a controllo della vicina via Casilina. Anticamente era conosciuta come “Tor San Giovanni” perché la tenuta su cui sorgeva apparteneva al Capitolo di San Giovanni in Laterano. Solo alla fine del XVII (1600-1700) prese il nome di Torre di Centocelle, a causa dei ruderi della vicina villa romana dell’Imperatore Valentiniano, che contava una infinità di piccole stanze (cellae).

La Torre è alta oltre 25 metri ed è circondata da un boschetto di pini ormai centenari, meta e luogo privilegiato di molti artisti e fotografi negli ultimi due secoli.

L’itinerario della seconda giornata, rinviata a sabato 10 di ottobre causa maltempo, ha invece portato i partecipanti alla scoperta del Parco Archeologico di Centocelle e della sua storia.

La mappa dei ritrovamenti (credits to P. Gioia)

Con partenza dal parcheggio di via Casilina e attraverso un percorso lungo circa 2,3 km, sono state raccontate le vicende e le testimonianze – anche se non tutte visibili – del Parco: dalle ville rurali di epoca romana riemerse durante gli scavi archeologici effettuati tra la fine degli anni Novanta e i primi Duemila, al “primo volo” di Wright sulla pista che si trova all’interno del Parco.

Durate la visita nel sito della Villa della Piscina

La passeggiata ha rappresentato un’occasione per far conoscere, anche ai cittadini che non abitano il quartiere, le tradizioni e gli eventi che caratterizzano l’area, tramandandone i valori culturali a beneficio di tutti i partecipanti.

I partecipanti durante la visita nel Parco Archeologico di Centocelle

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