Primo giorno di scuola per i partecipanti del Capacity Building promosso da CooperACTiva

Primo giorno di scuola per i partecipanti del Capacity Building promosso da CooperACTiva

Il 26 ottobre si è tenuta, presso il Fusolab 2.0, la prima del ciclo di lezioni dedicate al capacity building, il corso intensivo di CooperACTiva sulla gestione di impresa civica. Scopo di questo ciclo di lezioni è quello di dare ai partecipanti gli strumenti per far funzionare con successo attività imprenditoriali sociali sul territorio.

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La lezione di oggi ha cercato di ispirare i partecipanti a fare gruppo tra di loro e inserirsi nel gruppo già esistente di CooperACTiva, incominciando ad agire con spirito di cooperazione verso il bene comune.

Per contestualizzare il percorso  sono stati introdotti ai presenti il progetto Open Heritage, LabGov.city e la struttura del percorso Energie di comunità, focalizzandosi sugli obiettivi del progetto. Si sono successivamente presentati i 3 speaker: Alessandro Moscetta della Comunità di Sant’Egidio, Serena Baldari, fondatrice dell’Alveare e Raniero Maggini, rappresentante di Cittadinanza attiva.

Terminata l’introduzione, gli speaker hanno esposto, uno dopo l’altro, i loro casi studio.

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Per primo è stato Alessandro che, parlando dall’alto della sua esperienza nella Comunità di Sant’Egidio, ha sottolineato l’importanza del lavorare per il bene comune e di come piccole azioni possano risonare in grandi cambiamenti. Per questo è necessario guardarsi attorno, capire i bisogni e le risorse intorno a noi, e da lì innescare, tramite la gentilezza e la simpatia, il circolo virtuoso del cambiamento.

È stato poi il turno di Serena Baldari, che ha parlato del progetto Alveare, di come un gruppo di amiche abbia creato un’associazione per aiutare neomamme a riuscire a coniugare lavoro e maternità e come poi questa esperienza si sia trasformata in un lavoro e nella creazione di una cooperativa vera e propria.

L’ultimo intervento di Raniero ha inserito l’ultimo pezzo del puzzle del percorso. Infatti, Raniero ha sottolineando come questi percorsi di imprenditorialità possano riguardare beni culturali, il quale sfruttamento può portare a uno sviluppo sostenibile del territorio e della sua comunità. Raniero ha raccontato la sua esperienza del borgo di Calascio e di come la ristrutturazione dei servizi turistici ha portato benefici per i turisti, le attività locali e i giovani dell’area.

Terminata la fase delle presentazioni, i partecipanti  si sono divisi in gruppi e hanno partecipato a un esperimento di idea generation, per iniziare ad immaginare insieme possibili scenari, e attività che si potrebbero svolgere all’interno del futuro community hub.

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Inizialmente è stato chiesto di scrivere su dei post-it qualsiasi idea di attività gli venisse in mente nell’ambito della sfida, con il passare dei minuti venivano aggiunte alcune condizioni specifiche al fine di limitare l’ambito d’intervento e stimolare la creatività (ad esempio sviluppare un’attività sapendo di avere a disposizione 10.000€). Ogni idea veniva condivisa sul gruppo ad alta voce e veniva scritta su un nuovo post-it. Alla fine di questa fase, ogni gruppo aveva prodotto una serie di attività che sono state quindi meglio specificate, riassunte e aggregate in 3-4 filoni di attività. Il risultato finale è stato che ogni gruppo ha così prodotto 4 attività con 3 sotto azioni.

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Dopo il lavoro di gruppo, sono stati fatti dei veloci saluti e ci si è dato appuntamento al 9 novembre, non senza prima invitare i partecipanti a coinvolgere nuove persone che potrebbero essere interessate a partecipare.

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