Luiss Debates: Civic Engagement, Heritage and Sustainability

Luiss Debates: Civic Engagement, Heritage and Sustainability

Il 9 dicembre ha avuto luogo, presso la sede dell’Università Luiss Guido Carli di Viale Romania 32, la prima giornata del terzo Consortium Meeting di OpenHeritage. Durante l’evento, organizzato dalla Luiss School of Law in collaborazione con il Dipartimento di Architettura dell’Università Roma Tre e l’organizzazione Eutropian si è parlato, cercando di ispirare i presenti, delle ultime esperienze di approcci culturali allo sviluppo sostenibile.

Si sono infatti tenuti una serie di presentazioni da parte di studiosi nazionali e internazionali, nonché membri di istituzioni europee, i quali hanno discusso di impegno civico e sostenibilità come principi trasversali nel governo dell’eredità culturale.

Ad aprire la giornata è stato il Rettore Prencipe, il quale ha ricordato come le tre parole-chiave della conferenza – “Civic Engagement, Heritage and Sustainability” – sono profondamente radicate nel tessuto culturale dell’Università Luiss, Università che si propone di formare cittadini responsabili, in maniera sostenibile, in un ambiente ricchissimo di eredità culturale come la Città di Roma.

Il primo a intervenire dei partecipanti all’evento è stato il Professor Antonio Punzi Coordinatore pro tempore del corso di laurea in Giurisprudenza della Luiss Guido Carli di Roma, Docente di Diritto dei Media e Avvocato cassazionista. Questi ha ricordato come l’impegno della Luiss sui temi della conferenza stia risultando nella creazione di un nuovo corso Master in “Law, Digital innovation and Sustainability” e sia dunque fondamentale per l’innovazione dell’attività accademica del dipartimento di Giurisprudenza della Luiss.

È stato poi il turno del Professor Raffaele Bifulco, Professore ordinario di Diritto costituzionale nel Dipartimento di Giurisprudenza della Luiss, il quale ha introdotto il Debate on Civic Engagement, Heritage and Sustainability che la Luiss sta portando avanti nel contesto del Consortium Meeting e del progetto europeo Horizon 2020.

Erminia Sciacchitano, già Direzione Cultura della Commissione Europea e Chief Scientific Advisor dell’Anno europeo del patrimonio culturale, oggi al Ministero dei Beni, delle Attività Culturali e del Turismo, ha poi sfruttato il suo intervento per illustrare la struttura delle politiche culturali europee, sottolineando il ruolo cruciale dell’Open Governance anche all’interno dell’iniziativa europea Urban Innovative Actions (UIA), che promuove progetti pilota per lo sviluppo urbano sostenibile in Europa.

È poi intervenuto il Professore Luiss Mark Thatcher, il quale ha parlato del complesso rapporto tra la creazione di un’identità culturale europea e il mercato unico, principale fattore di integrazione ma anche mancante di forte supporto politico.

La parola è quindi andata a Luisella Pavan Woolfe, Direttrice dell’Ufficio di Venezia del Consiglio d’Europa; si è parlato di Faro Convention e della difesa dell’eredità culturale europea, eredità nel quale anche le comunità sono fondamentali e che necessita di essere consegnata integra alle future generazioni.

Sandra Gizdulich rappresentante di Urban Agenda Partnership for Culture and Cultural Heritage dell’Unione europea e urbanista presso l’Agenzia per la coesione territoriale ha poi evidenziato l’importanza nelle politiche urbanistiche e di preservazione dell’ambiente nella salvaguardia e nella costruzione di un’eredità ambientale che punti sulla qualità del paesaggio

È stato quindi il turno di Esmeralda Valente, rappresentante del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, che ha parlato del nuovo progetto “Cultura Futuro Urbano” portato avanti dal Ministero per promuovere iniziative culturali nelle periferie delle città metropolitane e nei capoluoghi di provincia di tutta Italia.

Peter G Gould dell’ American University of Rome ha poi parlato di emancipazione delle comunità locali attraverso il sostegno ad archeologia e patrimonio culturale.

Il dibattito si è infine concluso con gli interventi di Giovanni Caudo, Professore di studi urbani presso l’Università Roma tre ed Elena De Nictolis (LabGov), i quali hanno parlato del progetto OpenHeritage e in particolare hanno rilevato la possibilità di ottenere un miglior finanziamento dall’approccio di governo dei beni comuni, notando come negli ultimi tempi istituzioni e comunità abbiano creato con successo un nuovo sottobosco di politiche pubbliche e ampliato la conoscenza sulla gestione dell’eredità culturale.

L’evento è stato quindi chiuso dal Professor Christian Iaione (Luiss), il quale ha ringraziato il team di LabGov e tutti i partecipanti del dibattito.

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